Le multe per eccesso di velocità diventano premi

Gamification speed lotteryOggi ho iniziato a seguire il corso Gamification della Penn University.
Le lezioni, che rientrano nell’ambito dell’offerta Mooc, approfondiscono l’uso dei meccanismi di persuasione e “incentivazione” tipici del gioco in contesti diversi dal gioco.
Mi intriga l’argomento perchè è una tendenza che sta prendendo piede soprattuto negli Stati Uniti dove il Gartner Institute stima che il 70% delle prime duemila aziende americane adotterà un’applicazione “gamificata” entro il 2014. A quanto pare si sta rivelando uno strumento molto potente per coinvolgere i dipendenti, i clienti e il pubblico e indurli a cambiare i comportamenti, sviluppare competenze e promuovere l’innovazione.

L’applicazione della gamification può essere effettuata nei contesti più disparati e prevede nella sua massima espressione:

  1. un percorso di crescita che sia divertente e godibile, costituito da compiti che devono essere completati per raggiungere un obiettivo definito. La complessità delle sfide aumenta man mano che ci si addentra nel progetto;
  2. ricompense e premi che sottolineano il lavoro fatto bene o il raggiungimento dell’obiettivo. Questi hanno anche lo scopo di dare un feedback sul corretto comportamento da tenere e rinforzano la motivazione a proseguire il lavoro e ad eccellere;
  3. connessione tra i partecipanti che crea competizione, interazione, apprendimento reciproco e ulteriore coinvolgimento.

Riporto di seguito un esempio molto interessante di applicazione volto alla modifica del comportamento.
Il rispetto del codice della strada viene ottenuto normalmente usando come deterrente sanzioni e multe all’automobilista che si rende responsabile di effrazioni. Questo metodo punitivo, applicato ad esempio all’eccesso di velocità, funziona solo se da parte dell’automobilista c’è la convizione che ci sia effettivamente un dispositivo che misuri la velocità della sua auto e quindi certifichi la multa. Gli stessi dissuasori, come i dispositivi che mostrano la velocità senza alcuna sanzione, sono inefficaci perchè dopo un po’ se non portano a sanzioni rivestono lo stesso ruolo che il tachimentro dell’auto ha sul conducente: lo informano della velocità a cui sta andando e nulla di più.
Perchè allora non rovesciare la prospettiva e ricompensare i comportamenti virtuosi?
Volkswagen ha effettuato un esperimento in Svezia in collaborazione con il comune di Stoccolma. Ha installato in una strada un tabellone che mostra la velocità collegato ad una videocamera che riprende le auto ma lo scopo è diametralmente opposto: chi rispetta i limiti guadagna un biglietto ad una lotteria la cui estrazione farà vincere un premio in denaro. Il montepriemi di questa lotteria viene di volta in volta creato dalle multe degli automobilisti indisciplinati. Questo meccanismo è stato un successo e ha portato ad una significativa riduzione (maggiore del 20%) degli eccessi di velocità.

Volkswagen ha creato un sito The Fun Theory, e anche un concorso, per far emergere quelle idee e applicazioni che in modo divertente e semplice possano migliorare i comportamenti collettivi.
E da noi in Italia?
Quanto spazio ci sarebbe pensando alle aziende e al mondo della pubblica amministrazione …

4 commenti su “Le multe per eccesso di velocità diventano premi”

  1. Buongiorno Antonio,
    forse ti ricodi di me poichè ho lavorato come venditore linea cabina per wella dal 1990 al 2004 sulla zona di Brescia.
    Mi è piaciuto molto il tuo articolo e ti faccio i complimenti.
    Da alcuni anni mi occupo di volontariato e più precisamente faccio parte di un’associazione che in collaborazione con il 118 opera sul territorio per servizi di emergenza urgenza, trasporto dializzati e assistenza alle competizioni sportive ecc ecc.
    Dal mese di Dicembre 2013 ho organizzato un servizio di trasporto semplice e gratuito per persone che si devono recare presso ospedali e centri di cura. Mi occupo infine di formazine dei nuovi volontari e aggiornamento per chi è già in forza all’associazione. Ho letto con molto interesse il tuo articolo e mi chiedevo come quest’idea potrebbe in qualche modo essere utilizzata nel mondo del volontariato, dove peraltro non possiamo gratificare i volontari con denaro. Ti allego il link alla ns associazione: http://www.ambulanzatrenzano.org
    Buon lavoro. Sergio Metelli

    1. Ciao Sergio, certo che mi ricordo, con te ho fatto il mio primo affiancamento, ero appena entrato in Wella e lanciavamo Koleston Perfect. Che bei ricordi 🙂
      Molto bella l’idea che hai avuto di applicazione al mondo del volontariato. Ci penso e nei prossimi giorni ti farò sapere.
      Grazie e a presto

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