Il futuro della formazione

Coursera-logoC’è una nuova realtà che sta prendendo piede nell’ambito della formazione e si chiama MOOC che è l’acronimo di Massive Open Online Courses. Si tratta di corsi universitari che si svolgono via web  e che prevedono una partecipazione di utenti molto estesa.
A dire il vero la formazione accademica a distanza esiste già da diversi anni. Uninettuno, ad esempio, è un progetto tutto italiano nato nel 1992 come network di università che hanno deciso di rendere possibile la fruizione dei corsi anche a studenti molto distanti fisicamente dalla sede dell’ateneo e sin dall’inizio ha previsto corsi video sui canali televisivi e satellitari a cui ha poi affiancato il web, man mano che la tecnologia lo ha reso possibile. La vera novità del MOOC è data dal fatto che i corsi sono di altissimo livello, somministrati da importanti università internazionali, aperti a tutti e … completamente gratuiti. Chi desidera frequentarli non deve pagare fee di iscrizione o tasse. Com’è possibile?

Dietro questo fenomeno ci sono importanti finanziamenti di istituzioni pubbliche e private che stanno scommettendo su un modello di business, in stile freebie, in cui il valore deriva da tutto l’indotto che queste iniziative producono e che possiamo sintetizzare in:

  1. ampliamento della notorietà degli atenei aderenti e della loro intera offerta formativa (solo pochi corsi per Università rientrano nel Mooc);
  2. incremento della popolarità dei docenti (i professori sono di fama mondiale e ognuno di loro ha scritto libri che normalmente diventano testi su cui studiare), delle loro pubblicazioni e delle preziose consulenze;
  3. creazione di database aggiornati di curriculum di studenti alto potenziali (che possono essere venduti alle aziende che ne fanno richiesta).

Le piattaforme più importanti che fanno da collettore di questi corsi sono: Edx che nasce da una joint venture tra il M.I.T. e la Harvard University, Udacity che deriva da uno spinf off della Stanford University e soprattutto Coursera che è quella che attualmente ha l’offerta formativa più ampia con oltre 220 titoli all’attivo di 33 atenei tra cui le prestigiose California Institute of Technology, Columbia University e Princeton University.

Le attività si svolgono tramite video lezioni (che possono essere riviste più di una volta), esercizi interattivi e forum di discussione. Un sistema di feedback incrociati tra studenti permette l’emersione dei talenti. In molti casi è prevista la creazioni di meetup, incontri fisici tra partecipanti residenti in zone vicine. E questa commistione tra ritrovi virtuali e reali rende la formazione ancora più efficace perchè somma i benefici di entrambe le modalità.
La domanda che ora sorge spontanea è: in Italia come siamo messi?

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