Incontro Club del 9 Dicembre 2013

Frank Zappa“Without deviation from the norm, progress is not possible” ― Frank Zappa

     

Location: Milano

     

Report della giornata

La giornata del Club di Dicembre ha seguito la stessa “formula” adottata nell’incontro di Peschiera: nessun tema e libertà per soci di presentare un proprio progetto che potesse dare spunti ed idee ai colleghi.
Ogni socio, inoltre, aveva la facoltà di invitare un ospite interessato alle attività del Club e questo ha portato ulteriore valore aggiunto e ha permesso di innovare la stessa formula degli incontri del Club, in linea con quel progresso che Frank Zappa ha sintetizzato in un frase memorabile.

Questo il programma:

Antonio De Bellis – “Il futuro della formazione”
Lorenzo Aspesi – “Sostenibilità alimentare: il caso del Cacao”

Andrea Alberici – “Il cammino dal CRM operativo al CRM analitico”
Emanuele Cappelli – “Dynamic brand: la percezione che non cambia”
Alessandro Cavalieri – “WeSocialize: il seme dell’informazione”
Simonluca Alberto Favata e Alberto Salerno – “Muovi La Musica!!!”

Nell’intervento successivo

Il futuro della Formazione

Nel mio intervento di apertura ho presentato quello che ritengo sarà il futuro della formazione e che è sintetizzabile in 3 parole: online/gratuita/di alta qualità.
Il fenomeno dei Antonio De Bellis Linkedin-CourseraMooc, che ho descritto in più di un post su questo sito, è iniziato in sordina a fine 2011 e sta ora diventando sempre più importante e pervasivo. Sono centinaia i corsi che le primarie università al mondo stanno mettendo online in modo totalmente gratuito, sperimentando nuovi linguaggi e metodi di insegnamento come mai era avvenuto finora.
Ho illustrato le caratteristiche delle principali piattaforme Khan Academy, Edx, Udacity e Coursera: come sono nate, gli obiettivi e le forme di finanziamento. Sono poi entrato nei dettagli di come è strutturato un corso (durata, modalità di interazione, test, esami e validità dei titoli). Ho evidenziato come una di queste piattaforme, Coursera, ha stretto un accordo con Likedin che permette di trasmettere e caricare in automatico la certificazione del conseguimento del titolo direttamente all’interno del proprio profilo, diventando così un ulteriore endorsement e allargando la visibilità delle proprie competenze. Ho concluso condividendo un metodo che mi sono dato per strutturare la mia autoformazione e che prevede la suddivisione delle iniziative di formazione in tre categorie: corsi per migliorare l’attività lavorativa, corsi per seguire le proprie passioni e corsi per “sviluppi futuri”. Ho sottolineato, infine, i 5 motivi per seguire i mooc:

  1. sono di alta qualità e gratuiti
  2. presentano case history allo stato dell’arte
  3. permettono di conoscere persone interessanti
  4. inducono ad utilizzare nuovi strumenti
  5. funzionano: migliorano effettivamente la creatività e l’attitudine all’innovazione
Nell’intervento successivo
Sostenibilità alimentare: il caso del Cacao
 
Lorenzo Aspesi, vice presidente di Barry Callebaut, leader mondiale nella produzione del cioccolato e fornitore di tutti i più noti brand commerciali,  ha affrontato il tema Consumo cioccolato 2012dell’innovazione nel mondo alimentare con un intervento sul tema della sostenibilità. Lorenzo è partito mostrando il consumo pro capite di cioccolato e spiegando le ragioni per cui l’Italia rispetto ad altri mercati ha un consumo molto più basso.
Ha poi focalizzato l’attenzione sulla materia prima, il cacao, evidenziando che è una pianta che vive solo nella fascia equatoriale, coltivata in paesi solitamente instabili dal punto di vista economico-politico e la cui produzione mondiale, che si aggira attorno ai 4 milioni di tonnellate l’anno, è soggetta a grosse speculazioni a livello finanziario.
Il settore del cacao deve affrontare cinque importanti sfide nel prossimo futuro:Schedatura coltivazioni tramite gps
  1. garantire ai coltivatori un adeguato reddito
  2. migliorare la qualità della produzione
  3. trovare una soluzione alla contrazione dei volumi prodotti: le coltivazioni di cacao subiscono la concorrenza di quella della gomma che risulta essere più remunerativa
  4. bilanciare il rapporto produzione-consumi: se il prezzo diventa troppo alto l’intera categoria rischia un effetto sostituzione
  5. risolvere la questione del lavoro infantile: molti ancora i bambini armati di un piccolo macete che salgono sulle piante per far cadere i frutti.

Il tema della sostenibilità nel mondo del cacao interseca queste cinque sfide e fa emergere l’esigenza di individuare un modello economico che permetta ai coltivatori di migliorare la produttività e la qualità nonchè di comunicare al consumatore finale quello che c’è dietro il prodotto finito, inducendolo a privilegiare prodotti “certificati”. L’attenzione a questo tema è molto diffusa all’estero mentre è praticamente assente in Italia.
Dal punto di vista della produzione la soluzione che si sta perseguendo è quella di incentivare la formazione di cooperative (che risultano più propense dei singoli coltivatori ad adottare metodi di lavoro idonei) e schedare tramite gps i vari appezzamenti, assicurando un guadagno più alto alle produzioni migliori.

 

Il cammino dal CRM operativo al CRM analitico

Andrea Alberici docente presso il dipartimento di Metodi Quantitavi dell’Università di Brescia e titolare dello Studio Synthesis, attivo nell’ambito della consulenza aziendale, ci ha fatto una panoramica del Customer Relationship Management e degli strumenti più utilizzati a livello operativo. Sono 14 le definizioni diverse di CRM e Andrea ci ha agevolato nella comprensione dandoci quella più efficace che è “trattare diversemente clienti diversi”. L’universo del CRM comprende una serie di attività che vanno dal customer care alla gestione contatti, all’automazione della forza vendita. Il concetto fondamentale alla base è quello di mettere in relazione mondi diversi considerando il cliente al centro e collegando tutte le informazioni, con l’obiettivo di migliorare le decisioni aziendali. Il CRM si lega al Sales Process Engineering, nuova branca dell’organizzazione aziendale che cerca di riorganizzare il proceso di vendita in modo più efficae identificando i vari “job” e mettendo le risorse giuste a gestire ognuno di essi. Andrea ci ha segnalato una serie di tecnologie open sources (Vtiger, Weka, Penthao) che operano nell’ambito della creazione di un sistema di CRM, analisi predittiva e business intelligence. Utilizzando questi sistemi l’investimento economico di un azienda che decide di adottarli non è nel software di base, che è appunto open source, ma nello studio di tutti i processi e di come questi devono essere integrati e personalizzati a livello informatico.

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Dynamic brand: la percezione che non cambia

Brand DinamicoEmanuele Cappelli docente di comunicazione visiva all’Università Sapienza di Roma e direttore creativo di Cappelli Identity Design ci ha introdotto al concetto di Brand Dinamico, un sistema di comunicazione basato sull’identità aziendale che mira a rendere il brand riconoscibile e coerente nel tempo. Emanuele è partito dal concetto di identità evidenziando che questa esiste quando si accetta il confronto con la diversità del mondo esterno e si vince il timore di ciò che non si conosce. Un brand che si lega ad un’identità non è statico ma si evolve nel tempo e in questo modo è capace di adattarsi ai cambiamenti che avvengono nel mercato.
Il lavoro più importante per costruire un brand viene fatto all’inizio perchè è necessario partire dalla conoscenza approfondita dei valori di riferimento dell’azienda. Si procede poi alla definizione grafica che deve prestare molta attenzione all’uso dei colori e al lettering. Una volta creato un sistema di immagine coordinata forte e definito diventa abbastanza agevole declinarlo in tutte le attività di comunicazione successive.

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WeSocialize: il seme dell’informazione

Alessandro Cavalieri, consulente di marketing e comunicazione, ci ha dato un anteprima di wesocialize.org un suo originale progetto no-profit nell’ambito della comunicazione che mira a far emergere notizie interessanti che rischiano di passare inosservate. Il sito internet, in via di costituzione, sarà un collettore di richieste di approfondimento su temi che il consumatore può proporre e spingere tramite le sue rete sociali. Gli interlocutori sono i giornalisti dei mezzi di informazione (Tv, giornali, siti di informazione,…) che potranno attingere a questo contenitore e selezionare quegli argomenti che emergeranno come meritevoli di approfondimento e su cui a loro volta costruire articoli di divulgazione. Il progetto è molto interessante: lo seguiremo più da vicino non appena verrà alla luce.

 

Muovi La Musica!!!

Muovi La MusicaSimonluca Alberto Favata e Alberto Salerno, due icone del mondo della musica, autori di canzoni memorabili, ci hanno presentato il loro progetto Muovi La Musica che, nato come gruppo facebook, si è evoluto in una associazione no-profit che mira a creare uno spazio alternativo in Italia in cui valorizzare tanti artisti che altrimenti rischierebbero di rimanere fuori da un sistema discografico poco attento a tutte le potenzialità che il nostro paese è capace di esprimere. L’attività dell’associazione si concretizzerà in incontri, dibattiti, tavole rotonde, eventi musicali e vedrà il suo battesimo mediatico il 21 Dicembre con un’importante iniziativa a MIlano.

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