L’origine del vantaggio di chi gioca in casa

Campo di CalcioCurioso studio quello presentato ad inizio Marzo in un convegno al Mit Sloan, la business school del Massachusetts Institute of Technology. Un gruppo di ricercatori si è posto l’obiettivo di capire se la strategia di gioco può spiegare il vantaggio delle squadre di calcio che giocano in casa.
Ci sono già tante altre analisi, anche scientifico-matematiche, che hanno messo in evidenza che il vantaggio casalingo esiste in tutti gli sport professionali. A quanto pare l’arbitro svolge un ruolo importante perchè tende a compiere atti favorevoli nei momenti critici, “sensibilizzato” dal sostegno del pubblico maggiormente numeroso della squadra ospitante. E questo è molto evidente nel gioco del calcio dalle statistiche che contabilizzano il numero dei fuori gioco, dei cartellini gialli, dei rigori.
I ricercatori del Mit tuttavia sono voluti andare oltre. Con un sofisticato software hanno digitalizzato tutte le partite di un intero campionato di calcio di 22 squadre e codificato tutte le azioni e le posizioni di gioco. Le hanno anche messe in relazione con i ruoli di ogni singolo giocatore e tenuto sotto controllo se il singolo giocatore era in campo o in panchina: in questo modo hanno anche monitorato i cambiamenti nelle formazioni di gioco.

Campo di Calcio possesso di pallaCampo di Calcio centroidi

 

Un’altra difficoltà che hanno dovuto affrontare è stata quella di decifrare i cambi di ruolo che il gioco prevede (centravanti che ripiegano, difensori che attaccano,…). E qui si sono serviti di EM, un particolare algoritmo statistico che ha permesso di creare delle medie di formazioni per ogni squadra e per ogni match.

I risultati:

  • L’accuratezza nel tiro e il numero di passaggi non hanno differenze significative tra le formazioni casalinghe e quelle ospiti;
  • chi gioca in casa tira di più verso la porta ma sbaglia anche di più;
  • chi gioca in casa ha un “centroide” più spostato verso l’area avversaria, gioca cioè mediamente più in avanti e occupa per più tempo i tre quarti di campo.

Si dirà: lo spostamento in avanti della squadra casalinga è dovuto ad una formazione più “offensiva” rispetto a quella della squadra ospite.
E qui ci avviamo verso la sorprendente conclusione.
Il grafico sottostante mostra le formazioni “medie” delle 22 squadre, sia quando giocano in casa (pallini rossi) che quando giocano fuori casa (pallini blu). Tranne per le squadre B e T che evidenziano una leggera differenza, tutti i team, considerando anche i cambi di ruolo che avvengono durante la partita, giocano mediamente con la stessa formazione (4-4-2) sia in casa che fuori casa. Pertanto non è la formazione a determinare l’offensività della squadra, bensì il modo con cui questa gioca, la strategia, l’atteggiamento che porta i giocatori ad essere più aggressivi in casa e più conservativi fuori casa. E’ come se tutti i team fossero convinti che in casa bisogna vincere e fuori casa non perdere. E questa è una convinzione limitante, lavorando sulla quale si possono cogliere interessanti opportunità.

Nel calcio, come nella vita, il successo premia gli audaci.

Centroidi 22 squadre

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